Mercoledì 29 febbraio 2012, nell’aula magna dell’istituto Caio Giulio Cesare di Mestre, si è tenuta una conferenza dal titolo “I Telescopi del futuro, una realtà mestrina”. Relatore l’ing. Gianpietro Marchiori, presidente dell’EIE GROUP

 

 

di Emanuele Antiga

 

I TELESCOPI DEL FUTURO
una realtà mestrina

Con grande semplicità l’ing. Marchiori ha spiegato ed illustrato al numerosissimo pubblico intervenuto, con l’ausilio anche di foto e brevi filmati, la storia del telescopio, dalle sue origini di semplice osservazione del cielo ad occhio nudo, al cannocchiale di Galilei, nonché a quelli di nuova concezione attualmente in uso nel nostro pianeta, sino al modello di ultima generazione di prossima futura realizzazione; progettazione, costruzione, trasporto, sistemazione nel sito stabilito e loro funzionamento.

alma

Alma, radiotelescopio situato nel deserto di Atacama, Cile

Era d’obbligo anche far conoscere ciò che questo meraviglioso strumento ha fatto scoprire all’umanità sull’universo di cui facciamo parte..; dati impressionanti per noi sprovveduti nella specifica materia. Eccone alcuni dei più significativi: età dell’universo, 13,7 miliardi di anni……100 miliardi di galassie, compresa la nostra naturalmente!!, temperatura, -270 gradi. Attualmente, tutto ciò che si sa sulla composizione dell’universo è solamente il 4-5%!!!!!

Abbiamo dovuto aggiornare, inoltre, il nostro concetto di forma fisica dell’attuale osservatorio astronomico - non più a cupola (i video proiettati ci hanno offerto l’opportunità di conoscerli nel loro sito attualmente più importante cioè in Cile, nel deserto di Atacama), - e della nuova tecnologia del telescopio stesso... non più a lenti bensì a specchi ed infine, i radiotelescopi.
Le dimensioni del nuovo telescopio, ritenuto il più grande del nostro pianeta, già in fase progettuale, e le sue intrinseche potenzialità, hanno concluso la conferenza.

Sono convinto che al pubblico presente, i novanta minuti della conferenza non sono stati sufficienti a saziare la curiosità e la “sete” di conoscenza della specifica materia trattata, cosicché molte persone si sono ulteriormente intrattenute con l’ing. Marchiori esponendogli molte domande.

Il fatto, però, che ha sorpreso la stragrande maggioranza dei convenuti è stato, a mio avviso, nell’aver appreso che tutti i telescopi di nuova generazione - quelli in funzione attualmente nel nostro pianeta, nonché quello (il più grande del mondo), in fase di attuazione - siano stati pensati, progettati e costruiti in Italia . Che poi la Società progettista e costruttrice abbia la sede proprio qui a Mestre …ha fatto suonare a festa le nostre campane….
Di questi tempi, dove continuamente assistiamo alla “svendita” di pezzi importanti del nostro genio Italico, la notizia della supremazia tecnologica italiana nel particolare e prestigioso settore dei telescopi spaziali, è stata una sana boccata di orgoglio patriottico.

Riflessione:
al di la dei numeri, delle varie tipologie tecnologiche dei telescopi- materia intellegibile da pochi eletti - per i più, l’universo che ci circonda rimane, come è stato e rimarrà nei secoli futuri, un grande mistero da esplorare.
Lo sguardo dell’uomo verso il cielo è stato da sempre carico di attese e di paure. L’idea che gli astri esercitino un’influenza determinante appartiene infatti a tutte le civiltà antiche. Si può dire che il cielo parla agli uomini così come gli uomini al cielo e, nel parlare, rivela con infinita lentezza la sua immensità inimmaginabile quasi abbia un’estrema misericordia della misera esistenza umana.

I primi osservatori che secoli fa sollevarono lo sguardo e cominciarono a scrutare il cielo potevano appena immaginare cosa si nascondesse dietro quel poco che si vedeva a occhio nudo e si intuiva. Le più’ antiche civiltà dell’Oriente e dell’Occidente, (Babilonesi, Cinesi, Indiani, Egiziani, Sumeri, Maia, Greci etc.) costruirono ingegnosi osservatori astronomici lasciandoci una precisa conoscenza delle loro scoperte.
Da allora l’uomo ha raggiunto risultati straordinari; ha esplorato le più remote profondità del cosmo, e ha tracciato un quadro molto soddisfacente della struttura complessiva dell’universo e dei meccanismi che ne hanno governato l’origine e l’evoluzione. Eppure, per alcuni versi, non siamo in una situazione tanto diversa rispetto a quei primi osservatori.

LBT, Large Binocular Telescope, il più grande telescopio del mondo

Dopo tutta la strada percorsa, dopo tutte le scoperte e i progressi conseguiti, conosciamo con certezza la natura fisica di una porzione limitatissima di universo, appena il 4-5% del totale!!; una minuscola goccia in un’oscurità di cui possiamo solo intuire la maestosità e la vertigine.
L’esplorazione dell’Universo è appena agli inizi e i segreti da strappare al buio del cielo sono ancora tanti e tali da far cambiare molte volte idea della sua composizione e funzionamento.

Giova ricordare, in proposito, il pensiero dell’illustre studioso Isaac Asimov:

“In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l’Universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l’unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attualiconoscenze è che sono sbagliate.”

La strada da percorrere, quindi, si presenta lunga… forse anni luce di generazioni, ma credo che l’uomo continuerà nella sua incessante esplorazione, alla continua ricerca di ataviche risposte sulla sua esistenza terrena.

“…questi immensi spazi della creazione non possono essere abbracciati dalle nostre facoltà finite;
questi grandiosi cicli non possono essere vissuti nemmeno da una razza nel corso di tutta la sua esistenza.
E tuttavia,per quanto piccolo sia il nostro intero sistema paragonato all’infinito della creazione,
per quanto breve sia la nostra vita rispetto ai cicli del tempo,
siamo a tal punto legati a tutto questo grazie alla splendida dipendenza delle leggi,
che non solo un passerotto che cade è percepito fino ai più’ remoti confini,
ma le vibrazioni generate dalle nostre parole si propagano in tutto lo spazio
e il loro fremito è colto attraverso il tempo.”

(Maria Mitchell, pioniere dell’astronomia americana del XIX secolo.)

In fine, un pensiero dello americano Fredric William Brown il quale ,anche se scrittore di fantascienza, ha espresso in modo stupendo l’idea del rapporto dell’uomo con l’universo che lo ospita:

Immaginate
Immaginate spettri, dei e demoni.
Immaginate inferni e paradisi, città galleggianti in cielo
e città sommerse nel mare.
Unicorni e centauri. Streghe, maghi, geni e fate.
Angeli e arpie. Maledizioni e incantesimi. Spiriti di ogni tipo.
Facile immaginare tutte queste cose. L’umanità le immagina da migliaia di anni.
Immaginate navi spaziali e il futuro.
Facile: il futuro sta arrivando, e con esso le navi spaziali.
Non c’è niente, allora, di difficile da immaginare?
Certo che c’è.
Immaginate un pezzo di materia, e dentro voi, voi che pensate, e sapete che esistete, voi che siete in grado si spostare quel pezzo di materia in cui vi trovate, farlo addormentare o star sveglio, fargli fare l’amore o salire una collina.
Immaginate un universo: finito o infinito, fate voi.
E dentro, miliardi di miliardi di miliardi di soli.
Immaginate un grumo di fango ruotare follemente intorno a uno di questi soli.
Immaginate voi stessi su quel grumo di fango, che ruotate con lui, ruotate follemente attraverso il tempo e lo spazio, verso una destinazione ignota.
Immaginate!

 

Da un’intervista all’ing. Marchiori

Quali sono le principali caratteristiche di Alma?
Alma, che sta per Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, è un radiotelescopio composto da 66 antenne di 12 metri di diametro, frutto di una collaborazione internazionale tra Europa, Stati Uniti e Giappone. È attualmente in costruzione in Cile, nel deserto di Atacama, e opererà a un’altitudine di 5.000 metri sopra il livello del mare. Sarà il più grande strumento astronomico al mondo dei prossimi anni. Dotato di un’alta risoluzione e accuratezza, darà la possibilità agli scienziati di “vedere” al di là dei nostri occhi e sentire al di là delle nostre orecchie, aprendo una nuova finestra sull’universo. Una finestra straordinaria, perché permetterà di svelare antichi e importanti misteri dell’astronomia. Aiuterà a indagare sull’origine del cosmo. L’universo è costituito, infatti, per l’85% da materia oscura, cioè non ancora identificabile con i mezzi oggi a disposizione, e Alma, operando a frequenze diverse, ci darà la possibilità di svelare parte di questo universo sconosciuto.

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Eie da oltre 25 anni lavora in ambito astronomico. Oltre ai già citati Ntt, Vlt e Alma, Eie ha progettato e realizzato anche altri importantissimi strumenti astronomici quali Lbt, Large binocular telescope, il più grande telescopio al mondo costituto da due grandi specchi di 8,4 metri montati su un’unica struttura, e altri strumenti, quali Vista, un telescopio che lavora nel campo dell’infrarosso e Vst, un “piccolo” telescopio (3 metri di diametro) utilizzato quale strumento di prima ricerca per il potente Vlt.